Cambia il tempo

La giornata lavorativa, le giornate d’autunno, i giorni che ci aspettano

 

I’ve never read Marx’s Capital, but I have the marks of capital all over my body.

(Big Bill Haywood)

 

1.

Il capitalismo affranca dai limiti di un consumo circoscritto da angusti confini materiali e culturali, ha fatto un mondo a sua immagine e somiglianza, ha sostituito all’antica autosufficienza e all’antico isolamento locale e nazionale uno scambio universale, una interdipendenza universale, ha affermato l’illimitatezza di principio della produzione. Il lavoro umano non deve necessariamente riferirsi ad un oggetto particolare, può bensì esercitarsi universalmente – nel senso proprio che l’intero universo diventa il suo oggetto potenziale. Potendosi astrarre rispetto dal modo in cui si dispiega concretamente questo lavoro, esso stesso acquista un carattere generale, diventa un’astratta potenza in grado di insinuarsi in ogni meandro della realtà, trasformandola, rendendola oggetto appropriabile all’uomo, nella forma di merce consumabile secondo il suo valore d’uso e scambiabile secondo il suo valore di scambio. …Continua a leggere in pdf

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Nuove guerre, per nuovi proletari. Siria e Iran.

Le rivolte di massa iniziate ormai più di un anno fa tra Tunisia ed Egitto hanno segnato irrevocabilmente i rapporti di forza all’interno di quei paesi, ma altrettanto verso l’esterno: nordafrica e paesi arabi sono una delle aree di delocalizzazione produttiva e di estrazione di materie prime irrinunciabili per la produzione capitalistica. La guerra in Libia( a 100 anni dalla prima invasione coloniale ad opera del Governo Giolitti) ha senza dubbio rappresentato un tentativo degli stati rappresentanti il capitalismo egemonico di porre un limite alle rivendicazioni delle piazze ed evitare una possibile saldatura geografica oltre che ideale delle rivolte. Negli ultimi mesi l’attenzione a livello internazionale si è spostata sulla Siria, e l’Iran è tornato a destare l’indignazione di cronisti, capi di stato e politicanti; fanno capolino le retoriche umanitarie e le immagini di crimini spesse volte costruiti. Quali sono le nostre possibilità di intervento? e le nostre necessità?

La guerra è uno dei momenti di maggior rilancio dell’espansione capitalistica, porle una limite concreto è quindi anche porre un limite al crescere dello sfruttamento.

Riportiamo qui alcuni appunti trascritti durante un’assemblea pubblica “Per discutere delle nuove guerre in preparazione e su come opporci ad esse” organizzata dal -Comitato permanente contro il razzismo e le guerre- di Marghera che si tenne il 4 Aprile 2012.

Oltre agli appunti sono riportate le registrazioni di alcuni interventi (praticamente tutti i primi 4 interventi) che pure sono riassunti negli appunti, ma per chi avesse tempo di ascoltarli sono sicuramente più completi.

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Riforma Profumo: “perchè io valgo!”

 

segnaliamo questa ottima analisi del recente (ennesimo) decreto legge di riforma dell’istruzione, opera dei compagni del CAU (Napoli)

 

 

Continua la road map contro i diritti portata avanti dal Governo dei “tecnici”: dopo l’attacco alle pensioni, dopo lo smantellamento dell’articolo 18, dopo le numerose altre tutele e diritti dei lavoratori che vengono messe in discussione, adesso, ad essere preso di mira, è l’intero comparto della formazione.

Ma perché, dopo le misure “lacrime e sangue” previste dai provvedimenti precedenti, arriva proprio a questo punto un decreto legge che tocca il mondo dell’istruzione, oltretutto a costo zero, quindi senza alcuna possibilità di apportare modifiche strutturali? Perché la scuola e l’università, più di altre istituzioni, promuovono costantemente la costruzione e la riproduzione di un apparato ideologico perfettamente funzionale alle esigenze di quella classe dominante che sta portando avanti contemporaneamente l’attacco al mondo del lavoro. Da questo punto di vista, è necessario far penetrare, anche in queste istituzioni, il profilo ideologico che risulti organico al modello d’Italia che questa classe dirigente sta provando a delineare: un paese competitivo sul piano europeo e degno di fiducia agli occhi dei grandi imprenditori e di quelle moderne divinità chiamate mercati.

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Università aperta alle imprese…

Carichiamo un volantino che è stato distribuito in occasione di un evento organizzato dall’Università di Padova, di incontro tra aziende e studenti, “per facilitare l’inserimento lavorativo”.

Questo il sito dell’evento: http://www.universitaperta.com/

QUI il Volantino: Know Your Enemy

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Anche i terremoti sono una questione di Classe

inseriamo uno sfogo che, come altri compagni, non siamo riusciti a contenere.
consigliamo anche: lavoro morto e crisi e terremoti

Non è mai stato né sarai mai nelle nostre corde l’approfondimento mediatico o l’esaltazione demagogica delle

tragedie individuali. Lasciamo questo ad altri. In questo finesettimana sono però successi due eventi che, soprattutto
se collegati, ci hanno portato a condividere qualche riflessione. Continua a leggere

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La scienza nel XXI secolo: ricerca disinteressata o attività industriale?

…ne parliamo in Baracca Occupata giovedì 17  maggio alle 17.30 insieme a Tommaso Castellani, dottorato in meccanica statistica, assegnista di ricerca nel gruppo “Comunicazione della scienza ed educazione” del CNR, co-fondatore dell’associazione formaScienza, insegnante in un professionale della periferia romana e caro amico.

Sotto una descrizione dell’incontro. Continua a leggere

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Riprendiamoci il 1° Maggio!

Scarica e diffondi il volantino in: Italiano, Francese, Inglese.

Viviamo nell’epoca del progresso scientifico e tecnologico e preghiamo il ‘miracolo’, o ci indebitiamo con la ‘fortuna’, perchè la nostra condizione di sfruttati, emarginati, disoccupati, di “altri” diversi, di donne e di uomini, possa cambiare.
Questa condizione che viviamo sulla nostra pelle ogni giorno, ci costringe all’isolamento tra casa e  il lavoro: il lavoro ci serve per mangiare, e serve una casa per dormire e poi andare a lavorare. Continua a leggere

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Piccola Guida alla controriforma del Mercato del Lavoro

Crescita di cosa..? Un’introduzione critica

“I cinesi hanno detto chiaramente che la rigidità del nostro mercato del lavoro è uno dei fattori che finora li ha disincentivati dall’investire in Italia”
Mario Monti, 31/03/2012

A contare, nel “vecchio” articolo 18, non sono stati gli effetti visibili; a contare sono stati quelli che non si sono potuti vedere.”
Franco De Benedetti, 23/03/2012

Il disegno di legge di “Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” porta ancor più indietro nel tempo la legislazione sul lavoro, retrodatandola agli anni precedenti le conquiste dei diritti collettivi degli anni ’70. Chiariamo subito: niente di particolarmente nuovo dopo decenni che hanno visto, tra gli altri, il pacchetto Treu (che istituì le agenzie interinali), la legge Biagi (che legalizzò la precarietà) e altre misure che avrebbero dovuto rendere “più efficiente un mercato del lavoro ingessato”, freno di una crescita che non si è poi mai presentata. Si tratta quindi di un ennesimo, ma questa volta particolarmente significativo, passaggio verso quel “dopo Cristo” auspicato da Marchionne – il 1800 dopo Cristo in cui vigevano analoghe condizioni di lavoro.
Per questo motivo ci si riferirà al DdL in termini di “Controriforma”. (Scarica il documento in pdfContinua a leggere

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Le lotte per la terra all’epoca del “Land Grabbing”

Il land grabbing, termine che viene tradotto con l’espressione “accaparramento di terra”, si riferisce al fenomeno globale e sempre più diffuso di acquisizione di terra su larga scala nei paesi in via di sviluppo, prevalentemente da parte di grandi compagnie nazionali o transnazionali e governi. Acquisizioni che richiedono nella maggior parte dei casi un cambiamento dei regimi proprietari, cioè il passaggio da forme di gestione comunitaria a proprietà privata. Nonostante non sia un fenomeno recente, il land grabbing ha attirato su di sé l’attenzione di organizzazioni e studiosi soprattutto a partire dalla crisi dei prezzi alimentari del 2007-2008. La crisi ha infatti portato ad un incremento drammatico negli investimenti agricoli di larga scala, volti in particolare alla produzione di biocarburanti e di prodotti alimentari. Nel 2011, l’International Land Coalition (landcoalition) ha stimato che dal 2001 all’incirca 200 milioni di ettari di terreni sono stati ceduti in concessione o comprati per “agri-business”(1,2) .   (Scarica l’articolo in pdf) Continua a leggere

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Il Comitato No Debito al lavoro…

Dopo la manifestazione del 31 Marzo, il comitato No Debito rivede e continua il suo lavoro, anche quello territoriale.
Nel territorio padovano ha dato vita ad una campagna dal titolo “Noi non possiamo pagare” tesa a resistere in varie forme all’erosione diretta ed indiretta del potere d’acquisto dei lavoratori salariati legata al risanamento delle finanze dello stato. Segnaleremo sul calendario, al fine di facilitare l’informazione e la coordinazione tra compagni, le date e gli eventi di questa campagna. Intanto carichiamo qui il volantino che la lancia: Noi il debito non lo possiamo pagare.

Al fine di stimolare la discussione e promuovere la coscienza vigile e critica necessaria alla progettualità politica, segnaliamo due contributi di altri compagni in merito a questo movimento: Riformismo ed Anticapitalismo nel movimento NoDebito, di Giulio Palermo; il commento critico a questo articolo di AreaGlobale.

Infine ci sembra importante segnalare l’introduzione all’assemblea regionale campana, operata dal comitato di Napoli. Analisi di cui condividiamo molti contenuti: Verso il 31 Marzo… Occupyamo piazza Affari!

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