rassegna 29-05 dicembre 2011

THE BIG BUSINESS

THE ECONOMIST
The Rating Games http://www.economist.com/node/21541027 
Nonostante il tentativo di Sarkozy di presentare una Francia forte e leader nelle trasformazioni in corso dell’Eurozona, il rating dei titoli di stato francesi è a serio rischio. La crescita è prevista dall’OCSE a non più dello 0.3% (contro la previsione dell’1% su cui si è basata la programmazione di politiche di austerity) e le aziende francesi stanno soffrendo una stretta creditizia. Il downgrading è sempre più probabile, con tutto quello che può significare in termini di sfiducia dei mercati.
La portata dello scontro è politica, visto che queste debolezze stanno rendendo Berlino protagonista sempre più indiscusso delle ristrutturazioni politiche della UE.
Italy’s new government: mountains still to climb http://www.economist.com/node/21541034
In questo articolo del 3/12 vegnono presentate le difficoltà dello scenario italiano: una politica onnipervasiva che potrebbe bloccare la macchina tecnocratica di Monti, il rischio che le manovre che verranno varate abbiano effetti recessivi.
IL SOLE 24 ORE
Il piano per l’Europa (su che tipo di piano si stia delineando o quantomeno così come lo auspicherebbe il Sole si veda il “Manifesto per l’Europa” http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-11-16/priorita-crescita-europa-misure-220654.shtml?grafici) intanto va avanti, con tre scadenze importanti prima del 9 Dicembre quando si terrà il vertice europeo a Bruxelles: la manovra di Monti (che quindi si inquadra pienamente in questo processo), l’incontro tra Merkel e Sarkozy Lunedì 5 e il consiglio della BCE che si terrà l’8.
<a href=”http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-02/europa-urgenza-cambiamenti-171235.shtml?uuid=AaJtfiQE”>http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-02/europa-urgenza-cambiamenti-171235.shtml?uuid=AaJtfiQE
Intanto le accuse alla Germania rasentano sempre più il razzismo: la fermezza con cui Berlino sta respingendo ogni concessione ai paesi periferici risalirebbe non più ai calcoli cinici della Merkel che avrebbe paura di non essere rieletta, ma addirittura alla nota intransigenza del popolo tedesco verso i trasgressori: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-03/berlino-deve-fare-altro-094722.shtml?uuid=AazFhsQE
Parlando di cose serie, sempre sullo stesso tema, invece sembra che la Germania stia piano piano perdendo quello che guadagnava dalla posizione di vantaggio relativo rispetto agli altri stati in crisi, e che le difficoltà dell’eurozona stiano cominciando a trascinare anche i suoi ottimi bilanci: i tassi di rendimento dei Bund sono in salita (che questo in parte motivi la diminuzione dello spread?)
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-04/lunghi-corti-bund-rigore-094935.shtml?uuid=Aah7m9QE
Interessante il monito di Guido Rossi, ex presidente della Consob, che “pur non demonizzando i mercati” sottolinea come farsi dettare i programmi dalla fiducia dei mercati finanziari, quando questi si caratterizzano per pochissima trasparenza e regolazione, non sia necessariamente segno di virtuosismo economico. Può semplicemente significare “raggiungere con rigore la parità di bilancio, piuttosto che affrontare direttamente politiche di crescita, e ad evitare le sempre più odiose disuguaglianze, combattendo radicalmente corruzione ed evasione fiscale, disoccupazione e miseria”.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-04/mercati-meritano-tanta-fiducia-081027.shtml?uuid=AaTJH8QE
Sembra quasi una risposta a questo articolo uscito tre giorni prima in cui si invocano misure drastiche e istantanee, pena crollo della fiducia dei mercati sull’Italia e dell’Europa, un “cigno nero” non più così improbabile: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-01/riforme-vere-sara-cigno-221742.shtml?uuid=AahMXTQE
Utile uno sguardo ancor più allargato:
la crescita della Cina (pur sempre altissima) è seriamente minacciata dal calo di ordini e dalla recessione europea ed americana, tanto da costringere la banca nazionale a diminuire i tassi d’interesse, con un maggior rischio di alimentare la bolla immobiliare di cui si parla da tempo. Ma ciò di cui si teme di più sono gli eventuali “disordini sociali” (notare come si usi disinvoltamente il termine “proletariato” quando si parla di paesi lontani). D’altronde Radio24 citava la preoccupazione del Partito Comunista Cinese della perdita di coesione sociale qual’ora si scendesse sotto la a soglia del 7% di crescita http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-12-01/pechino-teme-contagio-084759.shtml?uuid=Aa3tuDQE
In Inghilterra invece c’è stato il più grande sciopero generale negli ultimi 30 anni, che se non ha paralizzato il paese poco ci è mancato, mentre sicuramente ha acuito il conflitto tra governo e parti sociali. http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-01/muro-contro-muro-societa-091718.shtml?uuid=AajhTEQE
Importante il discorso negli USA da parte di Marchionne, che mentre dà pieno sostegno al governo Monti annuncia candidamente che se non verranno eliminati lacci e lacciuoli burocratici, se si lascerà la libertà ad un impresa privata di eliminare le inefficienze, se si difendono relazioni industriali figlie del fascismo (sic!), la FIAT è disposta a lasciare l’Italia.
http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-01/servono-fatti-annunci-085138.shtml?uuid=AalVuDQE
http://www.chicago-blog.it/2011/12/01/il-%E2%80%9Cmodello-marchionne%E2%80%9D-sfida-il-%E2%80%9Cmodello-italia%E2%80%9D/
Non perdetevi la critica filosofico-politico-economica di Debenedetti alla patrimoniale: le diseguaglianze esistono e non vanno combattute a valle, ma a monte favorendo mobilità sociale e “parità di condizioni di partenza” di modo che siano l’effettivo frutto del merito di ognuno; lo Stato non è un’entità a cui sacrificarsi, ma solo un fornitore particolarmente inefficiente di servizi il cui ruolo va minimizzato; e poi “tutte le tasse hanno un effetto recessivo” e noi dobbiamo pensare alla crescita. http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2011-12-04/quelli-imposta-patrimoniale-095711.shtml?uuid=Aa5bp9QE
Favoloso, vorrei sapere se questo vale anche per la deindicizzazione delle pensioni sopra i 1000 euro al mese.

I REAZIONARI

IL GIORNALE
Dopo settimane di tentennamenti, decine di riunioni in redazione, di pacchetti di sigarette fumati, di caffè bevuti e zuppe consumate, sembra che Il Giornale si sia risollevato dal periodo di grigiore post insediamento di Monti . Pare infatti che dopo settimane sul “chi va là” il giornale di Berlusconi abbia capito chi sono i nemici da combattere, e gli articoli diventano più pungenti e diretti. I nemici sono due: il partito democratico e la Germania.
In questo senso mi soffermo solo un attimo a far notare come Berlusconi ( proprietario del Giornale) si guardi bene dall’attaccare il Governo Monti, quanto meno direttamente ( questo lo lascia fare a Libero che non è suo e che quindi gli crea meno imbarazzi), limitandosi piuttosto a instillare dubbi e sospetti sulle reali possibilità di intervento della task-force di tecnici guidati dal boss della Bocconi . E in questo senso si inserisce perfettamente nella linea di Repubblica ( che osanna Monti ma si preoccupa delle manovre) e del Corriere ( mirabile l’editoriale che i discepoli di Monti hanno scritto domenica 4 dicembre sul Corriere http://www.corriere.it/editoriali/11_dicembre_04/alesina_giavazzi-presidente-cosi-non-va_0205d1da-1e50-11e1-b26c-4b15387dad1c.shtml , di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi).
Circa il Partito democratico, il Giornale si impegna in quasi tutti gli articoli a sottolineare l’imbarazzo di Bersani & co. nel trovarsi di fronte all’ardua scelta fra l’appoggiare un governo che sarà disprezzato nel giro di due giorni da metà della base elettorale del pd stesso, e prendersi la responsabilità di rimangiarsi la parola data e staccare la spina a Monti ( predendo l’altra metà degli elettori).Insomma il Giornale si dimentica che il Pdl è nella stessa condizione, aggravata peraltro dal fatto che fra i suoi elettori c’è un bel numero di evasori. Della serie: mal comune mezzo gaudio.
LINK:“Monti spacca la sinistra”, di Alessandro Sallusti 2/12/2011 , http://www.ilgiornale.it/interni/sulle_pensioni_il_pd_non_ride_pi/02-12-2011/articolo-id=560006-page=0-comments=1
“La riforma delle pensioni manda nel panico la sinistra” di Domenico Ferrara, 1/12/2011 , http://www.ilgiornale.it/interni/pensioni_punti_riformareddito_minimio_garantitocontributi_e_sistema_pro_rata/sistema_contributivo-reddito_minimo_garantito-riforma_pensioni-elsa_fornero-governo_monti-eta_pensionabile/02-12-2011/articolo-id=560143-page=0-comments=1 ( faccio notare che fra i disobba e monti si capiscono)
Circa la Germania, questa linea è parte del più generale moto di “preoccupata opposizione” che la borghesia italiana sta tenendo contro “le sue colleghe” franco-tedesche ( in questo senso invito a leggere i commenti al Big Business nella sezione sul Sole 24 ore), e il Giornale prende la Merkel a nemico di rifermento con un’intervista( guarda caso fatta da David Parenzo, collaboratore di Cruciari alla Zanzara, programma radiofonico si Radio24) a Nigel Farage, eurodeputato inglese che piscia addosso al governo tedesco ( che strano! ospite del programma radiofonico “La Zanzara” di qualche giorno fa) e con piogge di critiche per lo “scaricabarile” all’Italia da lei fatto durante il suo ultimo intervento al Bundestag.
LINK: “ L’eurodeputato Nigel Farage:la Germania della Merkel vi sta distruggendo” di David Parenzo, 2/12/2001, http://www.ilgiornale.it/esteri/eurodeputato_inglese_faragela_germania_vi_sta_distruggendo/02-12-2011/articolo-id=560146-page=0-comments=1
“Merkel gioca a scaricabarile?Il fututo dell’ Europa è nelle mani dell’Italia”, di Andrea Cortellari, 2/12/2011, http://www.ilgiornale.it/interni/merkel_siamo_seduti_polverieraeuropa_deve_pensare_unita_fiscale/angela_merkel-crisi-italia-euro-unione_fiscale/02-12-2011/articolo-id=560145-page=0-comments=1
PORRO
Porro si scaglia contro le manovre di qualche decina di mliardi che intervendo caoticamente senza incidere in modo organico sulla spesa, e mirano solo ad aumentare le entrate anziché diminuire la spesa. Insomma non molto originale.
Invece consiglio la lettura – pertanto riporto- di un interessante analisi di 29mila documenti segreti della Fed appena pubblicati da Bloomberg:
LINK:”L’America insegna all’UE come si salva un continente”, di Nicola Porro, Il Giornale, 29/11/2011, http://www.ilgiornale.it/interni/lamerica_insegna_allue_come_si_salva_continente/29-11-2011/articolo-id=559405-page=0-comments=1#
“L’Italia cresce poco. Ecco spiegato il perché”, di Nicola Porro, Il Giornale, 30/11/2011, http://www.ilgiornale.it/interni/ecco_perche_cresciamo_poco/tasse-crescita-crisi/30-11-2011/articolo-id=559755-page=0-comments=1
LIBERO
Libero continua nella sua opera di attacco frontale al Governo Monti, e in questo senso non ho riportato particolari articoli, nel senso che sono tutti uguali fra loro e ai mille che ho portato le scorse settimane. Per cui, evidenziato che questo attacco frontale è il minimo comune denominatore, ho riportato gli articoli con qualcosa di rilevanti.
Molti articoli evidenziano l’esclusione di Monti dai nuovi trilaterali, questo nonostante lo stesso Sarkozy manifesti molta preoccupazione sulla situazione attuale( ma và?!), il comportamento scorretto della Germania che si fa leggi europee ad hoc ( per ogni mio commento in questo senso rinvio al Giornale), e le “folli” manovre del nuovo governo ( che per loro stessa ammissione sono uguali a quelle del Governo Berlusconi!), inadeguato a gestire la situazione attuale.
LINK:”Il piano di Angela e Sarkò:Monti va fatto fuori”, di Nino Nunseri 4/12/2011, http://www.liberoquotidiano.it/news/882617/Il-piano-di-Angela-e-Sark%C3%B2-Monti-va-fatto-fuori.html,
“Sarkò avverte: l’Ue può essere spazzata via.Poi esclude Monti dal vertice”, di ignoto, 3/12/2011, http://www.liberoquotidiano.it/news/882492/Sark%C3%B2-avverte-La-Ue-pu%C3%B2–essere-spazzata-via-Poi–esclude-Monti-dal-vertice.html,
“Adesso basta con le manovre uccidono la nostra economia”, di Franco Bechis, 2/12/2011, http://www.liberoquotidiano.it/news/883199/Adesso-basta-con-le-manovre-Uccidono-la-nostra-economia.html
“Voci sull’aumento dell’Irpef. I secchioni sono impazziti”, di ignoto, 4/12/2011, http://www.liberoquotidiano.it/news/883275/Voci-sull-aumento-dell-Irpef–I-secchioni-sono-impazziti.html
“L’idea anti-crisi di Passera:lo Stato ci pagherà in Bot”, di Sandro Iacometti, 2/12/2011, http://www.liberoquotidiano.it/news/882637/Lo-Stato-pagher%C3%A0-le-aziende-in-Bot.html
Aggiungo per intero il seguente articolo, che trovo abbastanza interessante:
“Tutti i colpi bassi della Germania” , di Antonio Spampianto, 2/12/2011 : http://www.liberoquotidiano.it/news/882615/Tutti-i-colpi-bassi-della-Germania.html

I RIFORMISTI

IL MANIFESTO
Sforna qualche sfogo e qualche analisi, ma senza ombra di dubbio, è l’intervista dallo spirito profetico, a Christian Marazzi del 3 dicembre http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/in-edicola/manip2n1/20111203/manip2pg/10/manip2pz/314394/, tenta di cogliere il nodo dei legami tra l’impossibile salvataggio dell’euro, la de-europizzazione (di cui altri parlano invocando alla costruzione degli stati uniti d’Europa, vedi sempre il manifesto qui articolo di Guarino Giuseppe), e il cataclisma geopolitico che ne deriverebbe (la preannunciata guerra tra Iran e Israele, indicativa dei nuovi assetti nelle relazioni tra le potenze internazionali ).
La monetizzazione dei debiti da parte della BCE e l’emissione di Eurobond sono due misure condivisibili, ma fuori tempo massimo: la fuga dei capitali dall’eurozona è già in corso, e la monetizzazione non farebbe altro che accelerare questo processo e il collasso dell’euro; gli eurobond invece, che avrebbero dovuto mutualizzare o socializzare i debiti sovrani, non hanno ormai alcuna possibilità di essere attuati poiché paesi forti come Francia, Olanda, Finlandia, Austria e Germania si vedrebbero alzare tassi di interesse[…].
Con le misure di austerità non usciremo dalla crisi, poiché l’orizzonte dei prossimi anni è la recessione; queste misure sono le uniche contemplate dalla dottrina neo-liberale, e consentono di fare quello che in una situazione normale non si può fare: compressione dei salari, riduzione dell’impiego pubblico, depotenziamento dei sindacati.
I processi in atto vedono la precarizzazione della Costituzione, l’azzeramento dell’autonomia del politico sotto lo stato di eccezione, e il passaggio dal Welfare State al Debtfare State: uno stato in cui il sociale si rappresenta nella forma del debito e si disciplina nella forma del debito.
SBILANCIAMOCI.INFO
http://sbilanciamoci.info/Sezioni/italie/Pensioni-cosa-succede-col-metodo-Fornero Interessante articolo dal titolo “Pensioni: cosa succede con il metodo Fornero” pubblicato in data 1 dicembre, quindi prima della manovra, e analizza la prassi Fornero, criticandone il metodo di calcolo contributivo.
Nell’articolo di Paul De Grauwe http://sbilanciamoci.info/Sezioni/globi/Bce-un-comportamento-razionale-ma-folle spiega perché la BCE non vuole essere prestatore di ultima istanza, ponendolo come interlocutore razionale e giustifica questo comportamento in termini di costo/benefici nel lungo periodo. Si conclude che, le crisi del debito sovrano porteranno a problemi di finanziamento per le banche e il rischio di essere tagliate fuori dal mercato interbancario. Quindi ci sarà un momento in cui la crisi del debito sovrano innescherà inevitabilmente una crisi bancaria. Questo sarà il momento in cui l’asimmetria tra costi e benefici sarà tale che la BCE diventerà un prestatore di ultima istanza. Solo allora alla BCE converrà venire in azione. Questa lunga attesa di inazione della BCE porterà a conseguenze deprimenti: la liquidità che dovrà immittere nei mercati sarà superiore a quella che adesso è necessaria, e intanto la recessione sarà profonda.
FERRERO
Ferrero è alla ricerca di un pragmatismo, di interlocutori a sinistra e di una collaborazione con Vendola – anche se quest’ultimo dichiaratamente la rifuta – e così denuncia il centro-sinistra del grande errore che commette nell’appoggiare ambiguamente le politiche di Monti. Nell’intervista a Ferrero http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/5978/ pubblicata su Il Manifesto il 2 dicembre, il tono di esortazione a un’identità di sinistra è tangibile, ed anche se il modus operandi che vede la Germania come unico nemico da combattere, non dà sicuramente una lettura complessa della situazione, rischiando oltretutto di vedere solo una faccia del problema, e di semplificarla populisticamente; tuttavia lo spirito di Ferrero è apprezzabile. “… Divisi siamo deboli. Se la crisi è costituente, e cioè cambierà tutto, il governo è costituente, cioè ha intenzione di cambiare tutto, anche l’opposizione deve essere costituente” e bisogna fare dei distinguo dal vecchio governo “… Berlusconi è la destra populistica, e quando si è dimesso ho festeggiato. Monti è la destra della tecnocrazia europea. L’esponente del neoliberismo più classico che ci ha portate alla crisi”.

I MOVIMENTI

LIBERAZIONE
Manovra, sprint finale Camusso: «Proposte indigeribili»
Da Redazione Sabato, 3 dicembre 2011
Carrellata dei commenti alla manovra quando ancora non era uscita, cioè sabato. Oggi che è lunedì, ancora non è venuto fuori niente che parli della manovra già varata.
http://www.liberazione.it/news-file/Sprint-finale-per-la-manovra-Monti-atteso-al-varco.htm
INFOAUT
L’altalena del debito nel weekend dell’eurocrisi 29/11/2011
Sguardo sulla situazione europea e sulle piste da seguire per uscire dalla crisi indicate da Monti, Sarkozy, Merkel. Il primo promette il pareggio di bilancio per il 2013 attraverso manovre durissime per la popolazione; il secondo continua a martellare sulla opportunità di consentire emissioni di titoli di debito europei garantiti dalla BCE e un rafforzamento di quest’ultima; ma la Merkel, chiaramente, vi si oppone fermamente.
Un occhio anche alle istituzioni finanziarie americane: si sottolinea come al momento stiano seguendo la politica dell’ “equilibrare la pressione speculativa sulla zona euro e la spinta per la messa in sicurezza del suo debito rispetto alle tensioni dell’economia mondiale”,  e premano per adottare come soluzione gli eurobond o un possibile ricorso al FMI (che comunque ha già smentito tale possibilità).
Nota rilevante: si commenta l’iniziativa lanciata sulle pagine del Corriere della Sera qualche settimana fa dall’imprenditore Giuliano Milani, il BTP-Day: si critica questa “campagna a mezzo stampa rieccheggiante i famosi “prestiti di guerra” del periodo bellico, ed i cui toni patriottici e propagandisti celano molti punti oscuri. Ad esempio, essendo difficile sui mercati secondari determinare l’entità dalla quale si compra il debito, si rischia di acquisirlo inconsapevolmente dalle banche italiane che lo detengono, liberandole da titoli potenzialmente tossici senza per nulla intaccare l’esposizione nazionale nei confronti dell’estero. Da qui la benedizione dell’ABI e dell’AD di Banca Intesa Corrado Passera, successivamente nominato ministro dello sviluppo economico”.
http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/3351-laltalena-del-debito-nel-weekend-delleurocrisi
Non ci salveranno le lacrime – Lavorare per la Finanza? Anche No! 04/12/2011
Si ricorda come in tutto l’arco politico non c’è una forza partitica istituzionale che non abbia sostenuto convintamente l’esigenza di riforme strutturali nel senso neoliberista proposto da Monti.
Si avverte che la cantilena ripetuta dal premier ,“pareggio di bilancio entro il 2013” apre scenari drammatici, nei quali l’economia politica regnerà sovrana e la politica economica sarà solo un vago ricordo.
La manovra varata non ricomprende le misure per il mercato del lavoro, poiché per esso solamente è rimasta la necessità di arrivare a una concertazione. Per la spesa pubblica, la fiscalità, la salute… Non c’era contro-parte!!!
Si conclude dicendo che l’unica via d’uscita è lottare proprio contro questo primato dell’economico che “negli utili trent’anni d’indiscussa egemonia ha prodotto un sostanziale impoverimento (quantitativo e qualitativo) delle condizioni di vita”.
http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/3385-non-ci-salveranno-le-lacrime
CONTROPIANO
Sabato 03 Dicembre 2011 17:42 Dall’Ambra Jovinelli un No chiaro a Monti: “non ci stiamo”
04/12/2011 Una alleanza “di base” dei paesi Piigs

Viene dato ampio spazio alla cronaca della riunione tenutasi sabato scorso a Roma al teatro Ambra Jovinelli in cui si sono incontrate le varie soggettività che da questa estate sono state promotrici dell’appello Dobbiamo Fermarli!: i sindacati di base insieme a Comitato No Debito, e altre realtà quali per esempio la rete romana dei Blocchi Precari Metropolitani, e per il mondo dell’università la rete studentesca nazionale AteneiInRivolta; viene poi intervistato in un altro articolo Paolo Leonardi dell’Usb di ritorno dalla Grecia. Il ruolo dei sindacati in questa fase è rivelato essere fondamentale per la raccolta di forze necessarie a far partire dai luoghi di lavoro – ove la conflittualità è più radicata – una agitazione che deve espandersi a tutta la popolazione su tutti i livelli affinché si riesca a fermare l’attacco lanciato dal governo alla classe lavoratrice.
Estratti:
[…] “Mentre la sala dell’Ambra Jovinelli di Roma si riempie di lavoratori arrivati da tutta Italia Paolo Leonardi (Usb) spiega qual è l’ambizione dei sindacati di base nel nuovo quadro determinato dall’ascesa di Mario Monti a Palazzo Chigi: “Dobbiamo candidarci a rappresentare ed organizzare l’opposizione politica e sociale in questo paese. Non possiamo lasciare alla Lega l’opposizione al governo dei banchieri, della Trilateral e della Bce. Le parole d’ordine frutto delle mobilitazioni di questi mesi sono valide e condivise: no al pagamento del debito, fuori dall’Unione Europea e fuori dall’Eurozona”. Ieri si doveva tenere uno sciopero generale dei sindacati di base convocato quando ancora la controparte era Berlusconi. La sua rimozione ha cambiato – e peggiorato – il quadro”.
[…] “In Italia il movimento sindacale e di classe nel suo complesso sembra in difficoltà e l’attendismo nei confronti di Monti ne è la più cristallina dimostrazione. “E’ il risultato di una devastazione del tessuto politico a sinistra – spiega Leonardi – che con il suo anti-berlusconismo in questi anni ha minato alla radice la capacità di comprensione, tra i lavoratori e i giovani, dei veri nodi della crisi che il capitale sta attraversando”.
[…] “…bisogna rompere il clima di concordia e di illusione sociale in cui si muove finora indisturbato Mario Monti”.
[…] “Nel dibattito, in vari interventi, ricorre la parola d’ordine del non pagamento del debito. Può e deve essere unificante, si dice, ma va riempito e messo all’opera. “Non basta più dire che non dobbiamo pagare il debito. (…) Serve una forza uguale e contraria che blocchi i diktat della borghesia e dell’UE, serve un’occupazione delle piazze” (Daniela Cortese, Slater)”
[…]“Qual è allora la proposta dei movimenti sociali? “Se le tariffe cominciamo a ridurle ed autoridurle, se le case le occupiamo, se gli aumenti di affitto li contestiamo e non li paghiamo più, se l’insolvenza diventa un meccanismo consapevole e di massa, se riusciamo a sottrarre il suolo delle nostre città alla speculazione allora cominceremo davvero a non pagare il debito (Paolo di Vetta, Blocchi Precari Metropolitani)”.
Si assiste poi a un interessantissimo inizio di coordinamento tra i sindacati di base dei Paesi PIIGS.
[…] “il prossimo 15 dicembre ci sarà una riunione di estrema importanza. Praticamente i sindacati conflittuali dei paesi Piigs – dalla Cgtp portoghese al Pame, dal Lab alla Usb – avranno un incontro di lavoro per coordinare le azioni sindacali e di lotta nei paesi europei più colpiti dai diktat della Bce e dal ricatto del debito. In cantiere ci sono almeno due momenti di lotta che saranno coordinati nei vari: la giornata europea di mobilitazione dei lavoratori del Pubblico impiego il 23 febbraio che avevamo già convocato nella conferenza della Federazione Sindacale Mondiale tenutasi a Roma poco tempo fa, e una giornata di mobilitazione europea dei lavoratori dei trasporti per il 28 marzo”
http://www.contropiano.org/it/sindacato/item/5184-dall%E2%80%99ambra-jovinelli-un-no-chiaro-a-monti-%E2%80%9Cnon-ci-stiamo
http://www.contropiano.org/it/esteri/item/5186-una-alleanza-%E2%80%9Cdi-base%E2%80%9D-dei-paesi-piigs
IL MEGAFONO QUOTIDIANO
Come conquistammo le pensioni
Il Megafono quotidiano pubblica un articolo di Antonio Moscato in cui questi propone un “ripasso di storia”: ritornando alla fine degli anni ’70, anni di intense lotte operaie, mostra che le conquiste ottenute a quei tempi sono state il frutto di mobilitazioni di massa e sono riconducibili e spiegabili solo attraverso queste ultime. Tornando all’oggi, sottolinea che le insistenti richieste della trojka a che l’Italia faccia tagli alle pensioni con la scusa che il nostro Paese nei conteggi dell’Eurostat risulta spendere più di tutti gli altri, sono totalmente ingiustificate: infatti denuncia che “ il dato italiano è sovradimensionato dall’indebita inclusione dei trattamenti di fine rapporto TFR (pari a circa un punto e mezzo di Pil) e dalla valutazione delle prestazioni al lordo delle ritenute previdenziali […]Il Tfr infatti non è una prestazione pensionistica, e neppure i prepensionamenti a seguito di crisi aziendali, che solo in Italia diventano spesa pensionistica, mentre in altri Paesi sono considerati interventi di politica industriale non contabilizzabili nella spesa pensionistica.” Se questi confronti statisticamente disomogenei venissero corretti, risulterebbe chiaro che l’Italia è perfettamente allineata con la spesa pensionistica francese e tedesca.
http://www.ilmegafonoquotidiano.it/news/come-conquistammo-le-pensioni
da http://antoniomoscato.altervista.org
Se 40 anni vi sembran pochi
In un articolo a firma Salvatore Cannavò, uscito sul Fatto Quotidiano di venerdì 2 dicembre, viene espresso in forma (per niente celata) di sfogo l’odio verso le soluzioni apparenti che vengono date da questo governo alla crisi del debito pubblico italiano. La riforma del sistema pensionistico mette in chiaro che si vuole risolvere la crisi a cui ci hanno portato le fallimentari politiche neoliberiste perpetuandole: facendone pagare il prezzo ai lavoratori e ai pensionati, già sull’orlo della disperazione più nera, non toccando invece ciò che davvero è il conclamato cancro italiano: redistribuzione al contrario dei redditi, evasione fiscale, malaffare, corruzione.
http://www.ilmegafonoquotidiano.it/news/se-40-anni-vi-sembran-pochi

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