Solidarietà agli arrestati NoTav

comunicato di studenti e studentesse di Padova

-Cosa significa che l’hanno arrestato?
-Sono entrati in casa questa mattina alle 6 e mezza, hanno fatto un casino incredibile e l’hannopreso dicendo che era in arresto, per associazione a delinquere e altre cose.
-Associazione a delinquere!? ma che cazzo vuol dire?
-Dicono che era in val di Susa il 3 Luglio
-Si, c’eravamo tutti. Anche io ero là, a fianco dei valsusini e i NOTAV da tutt’Italia.
-Lo so, stanno cercando di trasformare in merce da vendere ai grandi speculatori una valle intera, distruggendo le fonti d’acqua, spargendo amianto e roba radioattiva, facendo passare centinaia di camion al giorno per 20 anni, per forza che eravamo là.
-Ho visto adesso che sono una trentina i NOTAV arrestati, vogliono criminalizzare la lotta, far credere che siamo criminali che si oppongono a non si sa che bene superiore.
-Sì, i giornali, a partire da Repubblica, difendono gli interessi dei costruttori e dei politici corrotti. Se opporsi alle decisioni autoritarie, decretate per favorire i profitti di pochi a scapito della vita di molti, soprattutto quando ci fanno credere che per uscire dalla crisi bisogna togliere i diritti ai lavoratori, lavorare di più, più intensamente con meno garanzie e più rischi e intanto regalano 20 miliardi ai soliti noti, se opporsi a questo vuol dire essere criminali, allora spero che i criminali diventino milioni, che poi altro che carcere.
-Bisogna fare subito qualche cosa, perché vengano liberati, perché non gli facciano del male, che la polizia mena, ti spara i lacrimogeni in faccia, ti fa crepare in cella e poi dice pure che i manifestanti sono i violenti.
-Almeno facciamo un presidio sotto la prefettura per far sentire agli arrestati che non sono soli e allo stato che non può far quel che vuole.
-Bisogna svegliarsi, perché il TAV e queste azioni repressive non sono che un esperimento per farci digerire tutto, per farci credere che tutto sia inevitabile. Dobbiamo essere uniti e solidali!
-Si parte e si torna INSIEME!

-A dopo. A sarà düra!!

Cosa è successo il 3 luglio?Quasi 70mila persone a partire da tre differenti punti hanno percorso la Val di Susa, con il diffuso desiderio di riprendersi la Libera repubblica della Maddalena sgomberata 6 giorni prima dalle forze dell’ordine irrorando con migliaia di lacrimogeni donne, uomini, bambini e anziani che la presidiavano. C’è chi è sceso lungo i sentieri, chi ha marciato lungo la strada statale e chi a risalito la piccola val Clarea, ognuno con le proprie forme, ma tutti decisi a fermare il cantiere e la militarizzazione, che ha trasformato la Maddalena in un fortino di polizia, guardia di finanza, carabinieri, forestale e alpini appena rientrati dalle missioni di guerra. Alla violenza legalizzata dello stato che, per imporre gli interessi di pochi, ha usato candelotti lacrimogeni (pesanti e bollenti) sparati ad altezza uomo (che hanno privato di un occhio anche un nostro compagno padovano), manganelli, le pietre dal cavalcavia dell’autostrada e le ruspe, molti manifestanti hanno opposto resistenza con quanto il bosco forniva loro.
L’azione di questa mattina, programmata da tempo, vuole indebolire la solidarietà che la Val di Susa riceve da tutti i NOTAV, dai comitati sparsi per l’Italia ai singoli e realtà indipendenti. Vorrebbero creare un clima di divisione tra abitanti della Valsusa e chi da altrove si mobilita perché crede che l’opposizione al TAV sia una necessità ovunque, ma non ci riusciranno perché “dietro quelle barricate, in quei boschi e davanti a quelle recinzioni, c’eravamo tutti”.

NOTAV! TUTTI LIBERI SUBITO

studenti e studentesse di Padova

(qui per esprimere solidarietà agli arrestati)

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